Cap.2: ANATOMIA COMPARATA e MORFOLOGIA FUNZIONALE COMPARATA FITOZOOLOGICA



*dieta primati


*Gli scimpanzè di Gombe. Modelli di comportamento. Di Jane Goodall. Cambridge, MA: The Belknap Press di Harvard University Press.

*
Principi della biochimica di Albert L Lehninger. pp 1011. Worth Publishers, New York


*Sulla relazione tra forma di denti e efficacia masticatoria: uno studio di elementi finiti.


*Le Règne Animal


*primati(In alcuni periodi, per questi primati, vi può essere estrema carenza di cibo. Foreste ricolme di frutta durante la stagione delle piogge divengono come un supermercato vuoto nella stagione secca. Allora i primati, così come molti altri animali, possono cambiare dieta o frequentare aree diverse, più ricche di alimenti, all’interno del loro territorio(3). 


 dal libro How Nature Cures (Come la natura cura), del Dr. Emmet Densmore (1892), ampliati con alcune informazioni prese da Fruit and Bread (Frutta e pane) di Gustav Schlikeysen (Germania).

Il lettore intelligente non avrà che da esaminare le apparenze anatomiche e fisiologiche, poste in dettaglio, per essere pienamente convinto che il corpo dell’uomo si colloca nella stessa categoria di quello dei primati (scimmie, ecc.), e pertanto non è un carnivoro perché appartiene alla categoria dei granivori frugivori.

CARNIVORI

placenta zoniforme
incisivi poco sviluppati
molari appuntiti
saliva e urina acida
stomaco semplice
intestino lungo tre volte il tronco
vivono di carne.
ONNIVORI
placenta non caduca
incisivi assai sviluppati
molari con piego
saliva e urina acide
fondo dello stomaco arrotondato
intestino lungo 10 volte il tronco
vivono di carne e vegetali.
ERBIVORI
placenta non caduca
saliva e urina acide
stomaco in tre parti
intestino lungo 12-18 volte il tronco
vivono di erbe e piante.
ANTROPOIDI (scimmie, ecc.)
placenta discoidale
incisivi ben sviluppati
molari smussati

saliva e urina alcalina
stomaco con duodeno
intestino lungo 7-11 volte il tronco
vivono di frutta e semi (noci, mandorle, ecc.).

UOMINI
placenta discoidale
incisivi ben sviluppati
molari smussati
saliva e urina alcalina
stomaco con duodeno
intestino lungo 12 volte il tronco
dovrebbero vivere di frutta e semi (noci, mandorle, ecc.).
Alcune valutazioni (1). La placenta. Se esaminiamo la prima linea della tabella, troviamo la configurazione della placenta (che il Prof. Huxley considera come la migliore base per la classificazione delle specie) e possiamo vedere come l’uomo rientri definitivamente nella categoria dei frugivori. Leggere a tale proposito Man’s Place in Nature, del Prof. Thomas Henry Huxley. La dentizione. Si riconosce universalmente che la forma dei denti ha una grande importanza nella determinazione della classificazione degli animali. Ora, un semplice colpo d’occhio ci convince qui che la scimmia antropoide si piazza tra l’uomo ed i carnivori e non viceversa. In altri termini, L’ UOMO, come diceva Sylvester Graham, è L’ ARCHETIPO DEI FRUGIVORI. L’individuo pigro che obietterà di non poter fare lo sforzo della ricerca, non ha che da informarsi sui denti dell’uomo attraverso una via più corta. Aprite dunque la bocca del vostro gatto o cane e notare i canini lunghi, conici e taglienti, che possono introdursi in due solchi opposti che si trovano proprio per quello. Notate questa fila di incisivi tra i canini, e le due serie di denti collo scopo evidente di tagliare e di bilanciare. Confrontate poi questi denti colla struttura e la sistemazione del tutto diversa dei vostri propri denti. Cercate infine, di produrre un movimento di macinazione laterale colla mascella inferiore del vostro gatto e vedrete che il povero gatto vi dirà a modo suo che ciò non è naturale. Allo stesso modo si può esaminare un levriero o un bulldog. Questi fatti sono universali e non accidentali. Non esiste carnivoro sulla terra senza canini lunghi, conici e taglienti, o che sia capace di macinazione laterale colla mascella. Non esistono nemmeno animali frugivori o erbivori con canini uguali. L’uomo appartiene dunque alla categoria dei frugivori. Posizione delle mandibole. Negli animali carnivori, leone, tigre, lupo, ecc… la mandibola inferiore si proietta in avanti rispetto la mascella superiore. Invece, nei vegetariani, come i montoni, le capre, le pecore ecc… è il contrario. Nell’uomo e nelle scimmie, la mandibola inferiore è dietro la mandibola superiore. È vero che vediamo uomini e donne che hanno la mandibola inferiore in avanti rispetto a quella superiore, ma, in quei casi, riconosciamo immediatamente un’anomalia.
“D’altronde, dice il medico argentino Eduardo Alfonso, se la carne fosse un alimento naturale per l’uomo la natura, proprio come ha fatto per gli animali carnivori, lo avrebbe munito ancestralmente di potenti zampe, armate di robusti artigli adatti per afferrare e tener ferma la preda, di lunghi e solidi canini uncinati adatti per dilaniare le sue carni, gli avrebbe dato vista e olfatto acutissimi, lo avrebbe costruito per la rapida corsa e lasciato che sguazzasse negli istinti più torvi”.

L’uomo si classifica tra i frugivori (2).

Ovunque nella natura, ogni animale e equipaggiato nel modo migliore al fine di potersi procurare l’alimento a lui più congeniale. Lo stesso dicasi dell’uomo che, come natura costituzionale, si colloca certamente tra primati superiori, che sono frugivori. Come, dunque, spiegare il fatto che l’uomo non si alimenti in conformità alla sua costituzione? Non possiamo che supporre che, già nella notte dei tempi, egli, probabilmente per necessità, fu deviato dalle sue norme primitive verso pratiche in disarmonia totale colla sua natura anatomica, fisiologica e psicologica.

Quando il biologo dice: “Concernendo la sua struttura corporea e l’organizzazione del suo cervello, l’uomo deve essere classificato tra le scimmie antropoidi”, riconosce il fatto che l’uomo è radicalmente diverso dai carnivori sotto parecchi e importanti punti di vista.

Ai nostri tempi, in cui la biologia è insegnata nelle università, colui che oserà pretendere una similitudine tra l’uomo e il cane è certo irriflessivo. Non solo L’UOMO appartiene alla medesima categoria degli altri primati superiori, ma è IL SUPERIORE DEI PRIMATI: L’ARCHETIPO DEI PRIMATI. Ciò è vero tanto per le sue vie digestive che per il resto della sua struttura.

Le due proposizioni di Sylvester Graham:

esiste un rapporto definito tra la costituzione fisica d’un animale e il suo alimento normale (food supply),

l’alimento al quale un organismo e normalmente e costituzionalmente adatto è l’alimento che servirà nel modo migliore i più elevati interessi biologici, fisiologici, psicologici dell’animale o dell’uomo.

La deduzione logica che deriva da questa seconda proposizione è la seguente: “Più l’uomo si allontana dalle norme valide della natura nelle sue abitudini alimentari, e più la sua salute e la sua felicità ne saranno colpite. La malattia, la deformazione e la degenerazione sono le ammende che l’uomo paga per essersi allontanato dalle norme della natura in tutto il suo genere di vita (non solo nelle sue pratiche alimentari)”.

Il fatto che le malattie, le deformazioni e la degenerazione siano universali, è una testimonianza eloquente di questo altro fatto notevole che l’uomo è un essere decaduto. La presenza stessa del medico o del terapeuta guaritore denuncia il degrado della razza umana derivata dal suo allontanamento dalle direttive fornite da Madre Natura.

Riferimenti bibliografici

How Nature Cures (Come la natura cura), del Dr. Emmet Densmore (1892), Tratto da: Dr. Shelton’s Hygienic Review.



SALUTE E MALATTIE NELL’ EVOLUZIONE UMANA“
LUIGI CAPASSO


p. 24

I PRIMATI del gruppo DRIOPITECI, …..OMINOIDEI diffusi fra 18 e 16 milioni di anni fa……QUASI SOLTANTO VEGETARIANI, con una DIETA prevalentemente composta da FOGLIE E FRUTTA, è probabile che fossero bene adattati alla loro dieta, e ciò potrebbe avere significato l’ASSENZA di PROBLEMI SANITARI legati alla SOTTOALIMENTAZIONE o alla MALNUTRIZIONE.

p. 26

AEGYPTOPITHECUS, il più antico OMINOIDEO sin’ oggi noto – vissuto attorno a 33-34 milioni di anni fa – abitava la foresta tropicale ed era una SCIMMIA STRETTAMENTE VEGETARIANA, che si nutriva di FOGLIE E FRUTTA. Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che fa seme sulla superficie di tutta la terra, e ogni albero fruttifero che fa seme; questo vi servirà di nutrimento.---------------------------------------------LUIGI CAPASSO, è nato nel 1954 a Montefalcone Valfortore (Benevento), si è laureato in medicina all’Università di Firenze con una tesi sull’origine e l’ evoluzione delle malattie reumatiche dell’uomo.

Dal 1980 al 1982 ha lavorato come Antropologo medico presso L’ ISTITUTO DI Antropologia dell’Università di Firenze, ha insegnato Paleopatologia nelle Università di Firenze e Napoli.

Dal gennaio 1983, è responsabile del servizio di Paleontologia dei laboratori di Paleobiologia del Museo Archeologico Nazionale dell’Abruzzo, e attuale TITOLARE del Corso di Paleopatologia nella facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli studi di Chieti.

E’ direttore scientifico del Journal of Paleopathology.